lunedì 14 aprile 2014

Marrone notte

Avviso all'incauto lettore: la seguente narrazione tocca dei livelli di disgusto solitamente evitati in questo rispettabile blog, ma il peso degli eventi impone un report crudo e frontale.
La testimonianza che viene a seguito riportata arriva questa settimana dalla Spagna, e più precisamente in quella che è notoriamente una delle città più bifolche della penisola iberica: Valencia. Protagonista dell'orrida situazione è colui che verrà chiamato El Chapo, riferito al noto capo del cartello della droga messicana, ovvero rude, vagamente sovrappeso e senza vergogna.
La situazioni è delle migliori: Botellon in una nota zona della città dove l'affluenza dei giovani virgulti desiderosi di lasciarsi andare per qualche ora è decisamente buona, tra questi vi è anche El Chapo con la sua allegra banda di amichetti. Descritto da questi ultimi come un tipo decisamente sopra le righe, El Chapo si distingue tra i presenti per il suo spiccato senso di testa-di-cazzaggine che lo porta, tra le altre cose, ad ingurgitare innumerevoli galloni di liquidi alcolici intervallati da ogni tipo di porcheria reperibile per strada e per il piccoli minimarket che costellano le vie di Valencia.
La festa si alza di livello e un gruppo di borrachones decide di spostarsi nell'elegante abitazione di uno degli invitati. Nel tragitto dalla piazza alla casa, El Chapo riesce a far scatenare una rissa con altri quattro Lords. Dopo alcuni educati scambi di cortesia, il nostro eroe riesce da solo a sbarazzarsi dei balordi e raggiunge trionfante la casa. Ma evidentemente lo sforzo della battaglia deve aver pesato perchè al Chapo crollano le gambe all'improvviso e, complice il maledetto mix nel suo stomaco, si accascia su un divano. Gli amici non osano destare il can che dorme cosi lo abbandonano su quel divano per ore. Purtroppo quegli stessi amici non notano che El Chapo ad un certo punto si alza dal suo giaciglio e si avvia verso il bagno. Dentro quello stanzino succedono cose inimmaginabili. La cronaca racconta che all'alba tutti se ne siano andati nelle proprie casa e che anche il proprietario stesso si sia diretto dritto dritto nel letto.
Il pomeriggio seguente accade la seguente scena: lo stesso proprietario si alza dal letto e mezzo rincoglionito se ne va verso il suo bel water, ma quando apre la porta dello stanzino si para davanti a lui una scena del delitto.
La prima occhiata va verso il water: nessuno vi è sopra appollaiato e il water stesso è in perfette condizioni. Rapido sguardo al centro dove il lavandino sembra essere stato risparmiato, ed ecco il dramma nella vasca da bagno. In questa ci sono tre cose, ognuna sbagliata a modo suo: un sacco d'acqua, inspiegabilmente qualcuno deve averla riempita. Secondo: El Chapo in stato d'incoscenza che dorme beato con tanto di vestiti e scarpe, ma soprattutto la terza: una strana paperella di gomma che in realtà non è paperella e non è nemmeno di gomma. Parafrasando Elio sembra proprio un dirigibile marrone senza elica e timone. Dramma. Urla. Pianti.

Purtroppo tutt'oggi non è ancora chiara la dinamica dei fatti e le domande senza risposta sono molte: chi ha riempito l'acqua? Il dirigibile quando è stato introdotto nella vasca? Prima dello svenimento del Chapo o addirittura prima che egli vi entrasse? Ma soprattutto, è davvero suo? Ci sono le basi per un nuovo libro di Dan Brown e purtroppo questa storia rimane senza un finale. Ma un mistero che ha caratteri biblici.


2 commenti:

  1. Non può essere un caso che proprio oggi, giunta la notizia di prossima colonscopia, mi imbatta nel tuo blog!! ;)

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    1. Eh no! Deve proprio essere una congiunzione astrale!

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