Avviso all'incauto lettore: la seguente
narrazione tocca dei livelli di disgusto solitamente evitati in
questo rispettabile blog, ma il peso degli eventi impone un report
crudo e frontale.
La testimonianza che viene a seguito
riportata arriva questa settimana dalla Spagna, e più precisamente
in quella che è notoriamente una delle città più bifolche della
penisola iberica: Valencia. Protagonista dell'orrida situazione è
colui che verrà chiamato El Chapo, riferito al noto capo del
cartello della droga messicana, ovvero rude, vagamente sovrappeso e
senza vergogna.
La situazioni è delle migliori:
Botellon in una nota zona della città dove l'affluenza dei giovani
virgulti desiderosi di lasciarsi andare per qualche ora è
decisamente buona, tra questi vi è anche El Chapo con la sua allegra
banda di amichetti. Descritto da questi ultimi come un tipo
decisamente sopra le righe, El Chapo si distingue tra i presenti per
il suo spiccato senso di testa-di-cazzaggine che lo porta, tra le
altre cose, ad ingurgitare innumerevoli galloni di liquidi alcolici
intervallati da ogni tipo di porcheria reperibile per strada e per il
piccoli minimarket che costellano le vie di Valencia.
La festa si alza di livello e un gruppo
di borrachones decide di
spostarsi nell'elegante abitazione di uno degli invitati. Nel
tragitto dalla piazza alla casa, El Chapo riesce a far scatenare una
rissa con altri quattro Lords. Dopo alcuni educati scambi di
cortesia, il nostro eroe riesce da solo a sbarazzarsi dei balordi e
raggiunge trionfante la casa. Ma evidentemente lo sforzo della
battaglia deve aver pesato perchè al Chapo crollano le gambe
all'improvviso e, complice il maledetto mix nel suo stomaco, si
accascia su un divano. Gli amici non osano destare il can che dorme
cosi lo abbandonano su quel divano per ore. Purtroppo quegli stessi
amici non notano che El Chapo ad un certo punto si alza dal suo
giaciglio e si avvia verso il bagno. Dentro quello stanzino succedono
cose inimmaginabili. La cronaca racconta che all'alba tutti se ne
siano andati nelle proprie casa e che anche il proprietario stesso si
sia diretto dritto dritto nel letto.
Il pomeriggio
seguente accade la seguente scena: lo stesso proprietario si alza dal
letto e mezzo rincoglionito se ne va verso il suo bel water, ma
quando apre la porta dello stanzino si para davanti a lui una scena
del delitto.
La
prima occhiata va verso il water: nessuno vi è sopra appollaiato e
il water stesso è in perfette condizioni. Rapido sguardo al centro
dove il lavandino sembra essere stato risparmiato, ed ecco il dramma
nella vasca da bagno. In questa ci sono tre cose, ognuna sbagliata a
modo suo: un sacco d'acqua, inspiegabilmente qualcuno deve averla
riempita. Secondo: El Chapo in stato d'incoscenza che dorme beato con
tanto di vestiti e scarpe, ma soprattutto la terza: una strana
paperella di gomma che in realtà non è paperella e non è nemmeno
di gomma. Parafrasando Elio sembra proprio un dirigibile
marrone senza elica e timone. Dramma.
Urla. Pianti.
Purtroppo tutt'oggi
non è ancora chiara la dinamica dei fatti e le domande senza
risposta sono molte: chi ha riempito l'acqua? Il dirigibile quando è
stato introdotto nella vasca? Prima dello svenimento del Chapo o
addirittura prima che egli vi entrasse? Ma soprattutto, è davvero
suo? Ci sono le basi per un nuovo libro di Dan Brown e purtroppo
questa storia rimane senza un finale. Ma un mistero che ha caratteri
biblici.
Non può essere un caso che proprio oggi, giunta la notizia di prossima colonscopia, mi imbatta nel tuo blog!! ;)
RispondiEliminaEh no! Deve proprio essere una congiunzione astrale!
Elimina