lunedì 18 febbraio 2013

Privilegi e rivoluzioni nel monolitico mondo della scuola italiana


Il campo di battaglia quotidiano di un adolescente è per natura la scuola superiore dove si è scelto abitare per almeno 5 anni, almeno. In quel piccolo microcosmo della scuola si creano alleanze, amicizie, battaglie, conflitti e quant'altro. Quanto a me, tra le altre cose riuscii a conquistare un piccolissimo privilegio concessomi per grazia divina dalla cerchia dei professori. Le Superiori hanno regole a volte rigide, a volte flessibili e tra queste ce ne sono alcune che a vederle con gli occhi di un adulto (che sarei io eh, adulto, giuro!) sembrano davvero fatte per soddisfare un qualche diabolico gusto sadico della loggia dei docenti. Sto parlando della famigerata “Non si va in bagno la prima ora perchè dovevi farla a casa, non si va in bagno prima dell'intervallo perchè ci vai all'intervallo, non si va in bagno dopo l'intervallo perchè potevi andarci all'intervallo, non si va in bagno all'ultima ora perchè ci vai a casa”, e sti cazzi aggiungo io! Ecco spiegata la mia regia concessione: io ero al di sopra di questa regola.
I primi tempi i miei “problemi” erano anche causa d'attriti con i professori, ecco un dialogo tipo: (mano alzata), si Acciaio? - Devo andare in bagno – Ma non puoi, ce appena stato l'intervallo! (pazzo criminale!!) - Lo so ma devo andare in bagno ORA – E allora le regole ci sono per che cosa? Se devi andare vai, però non funziona mica cosi eh!
Con il tempo invece anche il più ligio al dovere dei miei professori (che assomigliava sinistramente a Giulio Tremonti) si abituò a questo mia particolarità. Era divertente soprattutto l'appello alla prima ora. Uscivo di casa senza alcun problema, preso lo scooter cominciavo ad avvertire il pericolo ed infine arrivavo a scuola entrando di corsa e non certo per la voglia di apprendere. Mollati zaino e cappotto in classe, mi fiondavo in bagno. Al mio ritorno in aula il professore aveva già fatto l'appello e per me rispondeva sempre qualcun'altro – Acciaio? - Presente! – Si ma non lo ved...ah già. O per lo meno cosi me lo immagino, magari rispondeva il mio zaino, boh. Poi io mi scusavo ma non mi lasciavano neanche finire – Si, si lo so, siediti, siediti! Come rassegnati alla loro impotenza di fronte alle incontrovertibili forze della natura. Riletto oggi quasi mi inorgoglisce, la mia rivolta silenziosa (ma non per questo inodore) era riuscita a scardinare il bramoso desiderio di regole del professore medio. La rivoluzione parte dal basso, ventre.

2 commenti:

  1. La regola della prima ora c'era anche da noi! E non si poteva nemmeno andare all'ultima ora perchè le bidelle avevano già pulito! Momenti meravigliosi per i pendolari!

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  2. Ahahahahah, io ad un certo punto andavo in motorino, bastava stringere i denti e il culo ovviamente!

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