Il campo di
battaglia quotidiano di un adolescente è per natura la scuola
superiore dove si è scelto abitare per almeno 5 anni, almeno. In
quel piccolo microcosmo della scuola si creano alleanze, amicizie,
battaglie, conflitti e quant'altro. Quanto a me, tra le altre cose
riuscii a conquistare un piccolissimo privilegio concessomi per
grazia divina dalla cerchia dei professori. Le Superiori hanno regole
a volte rigide, a volte flessibili e tra queste ce ne sono alcune che
a vederle con gli occhi di un adulto (che sarei io eh, adulto,
giuro!) sembrano davvero fatte per soddisfare un qualche diabolico
gusto sadico della loggia dei docenti. Sto parlando della famigerata
“Non si va in bagno la prima ora perchè dovevi farla a casa, non
si va in bagno prima dell'intervallo perchè ci vai all'intervallo,
non si va in bagno dopo l'intervallo perchè potevi andarci
all'intervallo, non si va in bagno all'ultima ora perchè ci vai a
casa”, e sti cazzi aggiungo io! Ecco spiegata la mia regia
concessione: io ero al di sopra di questa regola.
I primi tempi i
miei “problemi” erano anche causa d'attriti con i professori,
ecco un dialogo tipo: (mano alzata), si Acciaio? - Devo andare in
bagno – Ma non puoi, ce appena stato l'intervallo! (pazzo
criminale!!) - Lo so ma devo andare in bagno ORA – E allora le
regole ci sono per che cosa? Se devi andare vai, però non funziona
mica cosi eh!
Con il tempo
invece anche il più ligio al dovere dei miei professori (che
assomigliava sinistramente a Giulio Tremonti) si abituò a questo mia
particolarità. Era divertente soprattutto l'appello alla prima ora.
Uscivo di casa senza alcun problema, preso lo scooter cominciavo ad
avvertire il pericolo ed infine arrivavo a scuola entrando di corsa e
non certo per la voglia di apprendere. Mollati zaino e cappotto in
classe, mi fiondavo in bagno. Al mio ritorno in aula il professore
aveva già fatto l'appello e per me rispondeva sempre qualcun'altro –
Acciaio? - Presente! – Si ma non lo ved...ah già. O per lo meno
cosi me lo immagino, magari rispondeva il mio zaino, boh. Poi io mi
scusavo ma non mi lasciavano neanche finire – Si, si lo so,
siediti, siediti! Come rassegnati alla loro impotenza di fronte
alle incontrovertibili forze della natura. Riletto oggi quasi mi
inorgoglisce, la mia rivolta silenziosa (ma non per questo inodore)
era riuscita a scardinare il bramoso desiderio di regole del
professore medio. La rivoluzione parte dal basso, ventre.
La regola della prima ora c'era anche da noi! E non si poteva nemmeno andare all'ultima ora perchè le bidelle avevano già pulito! Momenti meravigliosi per i pendolari!
RispondiEliminaAhahahahah, io ad un certo punto andavo in motorino, bastava stringere i denti e il culo ovviamente!
RispondiElimina