lunedì 26 novembre 2012

Amicizie & maledizioni


Da un po' di settimane ho un nuovo amico: il custode della stazione degli autobus di Bergamo. Quegli omini in simil divisa che passano la propria giornata a leggere alta letteratura come “TV sorrisi e canzoni”, “Chi”, “Gente” e altri capolavori mentre stanno seduti su una sedia dietro a un tavolo apparecchiato solo di una scatolina per tenere le monete. Praticamente ci vediamo tutte le mattine, tant'è che ormai al posto di chiedermi i trenta centesimi che occorrono per utilizzare il bagno, mi guarda, mi sorride e mi liquida con un “Vai, vai!”. Devo ancora decidere se avere l'ingresso gratis ai bagni di una stazione è un privilegio, per ora mi sento abbastanza un cretino. Probabilmente posso permettermi questo lusso dopo quella mattina che sono schizzato dritto verso la porta del bagno senza degnare il povero custode di uno sguardo. Ricordo di aver farfugliato qualcosa come “Te li do dopo”. Da ormai un mese sembra che il mio intestino abbia smesso di funzionare, credo di avere la maledizione del mezzo pubblico. Per chi non lo sapesse è quella maledizione che ti fa stare bene quando sei alla fermata mentre aspetti pullman, treni o altro, ma appena sali sul mezzo, fa venire una specie di detonazione nella pancia costringendoti tutto il viaggio coi sudorini freddi e, finito il viaggio, alla classica camminata da pinguino fino al bagno più vicino. Ed è proprio cosi che ho conosciuto il custode. Bisogna riconoscere che i bagni pubblici (ovviamente a pagamento) sono abbastanza decorosi: la pulizia è accettabile e si trova sempre la carta. Non male per essere in una stazione. Sperando che prima o poi se ne vada, mi tengo la simpaticissima maledizione anche perchè le vere amicizie, per essere tali, devono durare nel tempo.

lunedì 19 novembre 2012

Intercity


Tutti abbiamo viaggiato almeno una volta suoi magnifici treni che il nostro bello stato italiano ci mette a disposizione. Cosi come tutti, durante questi viaggi, abbiamo come minimo visto gli ottimi e funzionali bagni installati su quei vagoni merci con delle panche ai lati. Ebbene, io sono andato oltre. Intercity Firenze – Milano delle 20.34. Con altri due amici sto tornando a casa dopo un week end nel capoluogo toscano. Il treno ovviamente è in clamoroso ritardo e io comincio a pagare gli eccessi degli ultimi giorni, ma sono tranquillo, confidente, tengo botta, fra non molto arriviamo a destinazione e potrò depurarmi nel familiare e amato water di casa mia. Ma il destino mi ha riservato un altro finale: nel bel mezzo del nulla il treno si ferma e io comincio a preoccuparmi perchè il livello di guardia è stato superato da un pezzo. I minuti si trasformano in ore e io comincio a figurami il peggiore degli scenari, dovrò infilarmi in quel bugigattolo dove la porta non si chiude, la carta non c'è, la pulizia è la stessa di uno slum di nuova Delhi e per di più è pieno di gente che viene a disturbare. Ma al c...uor non si comanda e dopo due ore fermi nella campagna lombarda sono costretto a infilarmi in quel minuscolo bagno con sbocco diretto sui binari(dal fondo del water entra un'aria gelida). Ne esco dopo un sacco di tempo schifato ma comunque felicissimo. Per la cronaca il treno è ripartito due minuti dopo. VAFFANCULO TRENITALIA!

domenica 18 novembre 2012

Un carnevale a 5 stelle


Ogni anno partecipo all'apertura del carnevale di Venezia assieme ad una nutrita delegazione(rigorosamente in maschera)del mio paesello,un gruppo di giovani e vecchi con costumi fai-da-te che si mischia con le raffinatissime maschere veneziane. Un pò come nei film di Asterix quando lui con gli abitanti del suo villaggio entra nel centro di Roma.
Ed è in questo allegro contesto che il dramma puntualmente accade, vuoi il fatto che sono fuori dall'alba, vuoi che fa un gran freddo, vuoi che il tasso alcolico è terribilmente alto, come un fulmine a ciel sereno sento come una scarica elettrica pervadere il mio basso ventre. Merda. Che non è solo la causa del mio male ma anche quello che esclamo. La situazione è tragica davvero, nel bel mezzo di piazza San Marco, in mezzo ad una gran folla scorgo in lontananza dei bagni pubblici che oltre a costare una follia, (tre, dico TRE euro) sono visibilmente sporchi e affollatissimi. Mi è d'obbligo specificare che esiste un lasso di tempo che tutti abbiamo che intercorre dal momento in cui arriva lo stimolo, a quello in cui si è in emergenza totale. Ebbene il mio lasso di tempo è brevissimo. Vista la situazione, devo trovare una soluzione creativa, ed anche in fretta. Non so cosa fare, cosi a decidere per me ci pensano i fumi dell'alcool che mi portano sulla soglia del lussuossimo hotel appena fuori la piazza. Ora, immaginate un ventenne vestito da cheer leader, gonfio d'alcool e pallido come un fantasma che incontra il custode di un albergo 5 stelle in piazza San Marco a Venezia. Lo scontro è decisamente a mio svantaggio ma decido di prenderlo in contropiede ed esordisco cosi: “Scusa ma ho un disperato bisogno di un bagno!”. Passano soltanto degli attimi ma a me son sembrati secoli “mi caccia fuori, mi caccia fuori sicuro” penso, ma accade il miracolo. Il custode scoppia a ridere e mi indica una porta, io mi ci fiondo e finalmente vinco! Esco dall'albergo a testa bassa ma fierissimo del mio operato. Potrò vantarmi che io a Venezia non pago.