Da un po' di
settimane ho un nuovo amico: il custode della stazione degli autobus
di Bergamo. Quegli omini in simil divisa che passano la propria
giornata a leggere alta letteratura come “TV sorrisi e canzoni”,
“Chi”, “Gente” e altri capolavori mentre stanno seduti su una
sedia dietro a un tavolo apparecchiato solo di una scatolina per
tenere le monete. Praticamente ci vediamo tutte le mattine, tant'è
che ormai al posto di chiedermi i trenta centesimi che occorrono per
utilizzare il bagno, mi guarda, mi sorride e mi liquida con un “Vai,
vai!”. Devo ancora decidere se avere l'ingresso gratis ai bagni di
una stazione è un privilegio, per ora mi sento abbastanza un
cretino. Probabilmente posso permettermi questo lusso dopo quella
mattina che sono schizzato dritto verso la porta del bagno senza
degnare il povero custode di uno sguardo. Ricordo di aver farfugliato
qualcosa come “Te li do dopo”. Da ormai un mese sembra che il mio intestino abbia smesso di funzionare, credo di avere la maledizione del
mezzo pubblico. Per chi non lo sapesse è quella maledizione che ti
fa stare bene quando sei alla fermata mentre aspetti pullman, treni o
altro, ma appena sali sul mezzo, fa venire una specie di detonazione
nella pancia costringendoti tutto il viaggio coi sudorini freddi e,
finito il viaggio, alla classica camminata da pinguino fino al bagno
più vicino. Ed è proprio cosi che ho conosciuto il custode. Bisogna
riconoscere che i bagni pubblici (ovviamente a pagamento) sono
abbastanza decorosi: la pulizia è accettabile e si trova sempre la
carta. Non male per essere in una stazione. Sperando che prima o poi se ne vada, mi tengo la simpaticissima maledizione anche perchè le
vere amicizie, per essere tali, devono durare nel tempo.
Madre natura mi ha fornito di un apparato digerente farlocco. La selezione naturale mi ha costretto ad adattarmi ad ogni tipo di ambiente. Mi batto per il bagno pubblico aggratis. Episodi clamorosi e consigli per altri sventurati come me.
lunedì 26 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
Intercity
Tutti abbiamo
viaggiato almeno una volta suoi magnifici treni che il nostro bello
stato italiano ci mette a disposizione. Cosi come tutti, durante
questi viaggi, abbiamo come minimo visto gli ottimi e funzionali
bagni installati su quei vagoni merci con delle panche ai lati.
Ebbene, io sono andato oltre. Intercity Firenze – Milano delle
20.34. Con altri due amici sto tornando a casa dopo un week end nel
capoluogo toscano. Il treno ovviamente è in clamoroso ritardo e io
comincio a pagare gli eccessi degli ultimi giorni, ma sono
tranquillo, confidente, tengo botta, fra non molto arriviamo a
destinazione e potrò depurarmi nel familiare e amato water di casa
mia. Ma il destino mi ha riservato un altro finale: nel bel mezzo del
nulla il treno si ferma e io comincio a preoccuparmi perchè il
livello di guardia è stato superato da un pezzo. I minuti si
trasformano in ore e io comincio a figurami il peggiore degli
scenari, dovrò infilarmi in quel bugigattolo dove la porta non si
chiude, la carta non c'è, la pulizia è la stessa di uno slum di
nuova Delhi e per di più è pieno di gente che viene a disturbare.
Ma al c...uor non si comanda e dopo due ore fermi nella campagna
lombarda sono costretto a infilarmi in quel minuscolo bagno con
sbocco diretto sui binari(dal fondo del water entra un'aria gelida).
Ne esco dopo un sacco di tempo schifato ma comunque felicissimo. Per
la cronaca il treno è ripartito due minuti dopo. VAFFANCULO
TRENITALIA!
domenica 18 novembre 2012
Un carnevale a 5 stelle
Ogni anno partecipo all'apertura del
carnevale di Venezia assieme ad una nutrita delegazione(rigorosamente in maschera)del mio paesello,un gruppo di giovani e vecchi con costumi fai-da-te che si mischia con le raffinatissime maschere veneziane. Un pò come nei film di Asterix quando lui con gli abitanti del suo villaggio entra nel centro di Roma.
Ed è in questo allegro contesto che il
dramma puntualmente accade, vuoi il fatto che sono fuori dall'alba,
vuoi che fa un gran freddo, vuoi che il tasso alcolico è
terribilmente alto, come un fulmine a ciel sereno sento come una
scarica elettrica pervadere il mio basso ventre. Merda. Che non è
solo la causa del mio male ma anche quello che esclamo. La situazione
è tragica davvero, nel bel mezzo di piazza San Marco, in mezzo ad
una gran folla scorgo in lontananza dei bagni pubblici che oltre a
costare una follia, (tre, dico TRE euro) sono visibilmente sporchi e
affollatissimi. Mi è d'obbligo specificare che esiste un lasso di
tempo che tutti abbiamo che intercorre dal momento in cui arriva lo
stimolo, a quello in cui si è in emergenza totale. Ebbene il mio
lasso di tempo è brevissimo. Vista la situazione, devo trovare una
soluzione creativa, ed anche in fretta. Non so cosa fare, cosi a
decidere per me ci pensano i fumi dell'alcool che mi portano sulla
soglia del lussuossimo hotel appena fuori la piazza. Ora, immaginate
un ventenne vestito da cheer leader, gonfio d'alcool e pallido come
un fantasma che incontra il custode di un albergo 5 stelle in piazza
San Marco a Venezia. Lo scontro è decisamente a mio svantaggio ma
decido di prenderlo in contropiede ed esordisco cosi: “Scusa ma ho
un disperato bisogno di un bagno!”. Passano soltanto degli attimi
ma a me son sembrati secoli “mi caccia fuori, mi caccia fuori
sicuro” penso, ma accade il miracolo. Il custode scoppia a ridere e mi
indica una porta, io mi ci fiondo e finalmente vinco! Esco
dall'albergo a testa bassa ma fierissimo del mio operato. Potrò
vantarmi che io a Venezia non pago.
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