lunedì 10 febbraio 2014

Tecnologia, intuito, evoluzione

Questa settimana si pubblica la sincera e soddisfatta testimonianza di colui che verrà soprannominato Il Maggiordomo, lui sa perchè. Aficionado della prima ora, il Maggiordomo è fiero di poter condividere la sua esperienza con i bagni pubblici. A lui è andata bene, segno che Pubblico Stimolo può avere anche una funzione didattica.
A parte la mia irritante autoreferenzialità, ecco come sono andati i fatti: il nostro eroe si trova alla guida della sua macchina in compagnia della sua bella. Lo scenario, purtroppo per loro, non è da film, sono infatti su una delle tante lente, brutte e tristi strade provinciali della pianura padana. Attenzione perchè questo non è dettaglio da poco dato che la lentezza di tali strade provoca nel maggiordomo uno di quei tipici sudorini freddi che quando ti colpisce mentre sei in auto sai già che sei spacciato. Nei minuti seguenti alla presa di coscienza del pericolo, il nostro eroe (come tutti) tenta stoicamente di resistere allo stimolone che dallo stomaco è sceso nell'intestino, ma tutto è inutile. A questo punto però, il Maggiordomo tiene la testa lucida e non si fa prendere dal panico, con un po' di cervello elabora un malefico piano che unisce tecnologia, intuito e una certa dove di atletismo. La prima fase del malvagio piano d'azione è quella di impostare il navigatore dell'auto verso il più vicino centro commerciale in zona, ottima idea. Con la resistenza di un maratoneta all'ultimo chilometro, il Maggiordomo entra nel parcheggio del centro commerciale ormai cianotico e pallido in volto e siccome il suo animo è incrollabile ancora più che il suo fisico, non si abbatte davanti all'ennesimo ostacolo: il parcheggio è a pagamento dopo 15 minuti di sosta. L'atleta del sanitario accetta la sfida, scende dalla macchina è corre come solo un pinguino saprebbe fare (per le gambe strette non per il soprannome). Ebbene, signore e signori, un uomo distrutto dal suo bolo alimentare, riesce anche nell'ultimo sprint e si gode l'evacuazione più soddisfacente di sempre.
La leggenda narra che una volta uscito dal bagno, tutto il centro commerciale si sia fermato ad applaudire il vincitore della giornata che, tacito e modesto, si dirige verso la sua macchina per completare la sfida, egli torna in auto ed esce dal parcheggio entro i fatidici 15 minuti. Tripudio.
Il Maggiordomo ci insegna che tenere la testa lucida nei momenti cruciali, può portare a soluzioni brillanti, migliori e soprattutto un po' più igieniche. A me, per esempio, sarebbe venuto in mente di fermarmi sul ciglio della strada senza alcun ritegno. Evolution is the way.


lunedì 3 febbraio 2014

Di necessità virtù

Questa settimana si pubblica un'accorata lettera non firmata, ma qualcosa mi dice che l'appassionato autore è colui che molte e molte storie fa, fu chiamato Ghisa. La storia è Grotesque (che potete trovare qui) ed è una delle più zozze di tutto il blog. Questo preambobolo è necessario per mettere in guardia l'ignaro lettore che si accinge a leggere la seguente e quindi avvisare che i suoi contenuti non sono certo sulla matematica quantistica.

Caro Acciaio, ti scrivo perchè , prima di essere un tuo affezionato lettore, sono anche uno dei tuoi più grandi critici.
Ho notato che ultimamente stai cacando solo nei musei e in posti convenzionali/igienici.
Non ti preoccupare, ci penso io. A sto giro ti racconterò di quella volta che un nostro comune amico, riuscì in una delle imprese più ardue mai affrontate dall'uomo: fare di un tavolino un comodo cesso.
Aprica 2010, faceva freddo, molto freddo ed in quella casa si era in tanti (casa da sei persone max. contenente tredici organismi pluricellulari che ancora non sono stati catalogati in nessuna specie), tra questi tredici spiccava lui, che per convenzione e stazza chiameremo Piombo.
Al secondo giorno di convivenza accadde la tragedia: il water si otturò e per giunta tale piaga ci colpì di Domenica.
La soluzione per dodici tredicesimi dei presenti si presentò presto ovvia: prendere la via del bar sotto casa, ordinare un Braulio* e andare in bagno. Per Piombo invece la faccenda si presentava molto più seria, decise quindi di non piegarsi alla massa ed arrangiarsi da solo anche perchè il suo ragionamento non faceva una piega: "Perchè pagar tre euro di Braulio per cagare?". Quindi, prima ancora che a gli sceneggiatori di Paint your life venisse in mente il programma stesso, il nostro eroe prese il più bel tavolino a misura di chiappa presente nella casa, ne tolse il piano di appoggio e legò ai due lati paralleli della struttura rimasta un sacchetto. Una volta portato in bagno il marchingegno infernale, ci scaricò con tutta la rabbia accumulata in quelle dure ore circa 72 kg di prodotto fecale conosciuto anche con il nome di “merda”.
Purtroppo per tutti, la struttura non prevedeva uno sciacquone e quindi l'ottimo Luca Sardella della bassa Brianza slegò il sacchetto , lo chiuse ed uscì dal bagno con il tremendo fardello in mano, non senza creare un certo sgomento da parte delle signorine presenti.
Piombo, gonfio d'orgoglio, fece le tre rampe di scale impugnando il “Figlio dell'arguzia" che fece sparire nel primo cassonetto che trovò (probabilmente ha buttato la merda nella campana del vetro).

* Braulio: magnifico, ottimo, meraviglioso liquore amaro a base di erbe alpine acquistabile in qualsiasi esercizio lombardo. Paragonabile all'ambrosia.