lunedì 3 febbraio 2014

Di necessità virtù

Questa settimana si pubblica un'accorata lettera non firmata, ma qualcosa mi dice che l'appassionato autore è colui che molte e molte storie fa, fu chiamato Ghisa. La storia è Grotesque (che potete trovare qui) ed è una delle più zozze di tutto il blog. Questo preambobolo è necessario per mettere in guardia l'ignaro lettore che si accinge a leggere la seguente e quindi avvisare che i suoi contenuti non sono certo sulla matematica quantistica.

Caro Acciaio, ti scrivo perchè , prima di essere un tuo affezionato lettore, sono anche uno dei tuoi più grandi critici.
Ho notato che ultimamente stai cacando solo nei musei e in posti convenzionali/igienici.
Non ti preoccupare, ci penso io. A sto giro ti racconterò di quella volta che un nostro comune amico, riuscì in una delle imprese più ardue mai affrontate dall'uomo: fare di un tavolino un comodo cesso.
Aprica 2010, faceva freddo, molto freddo ed in quella casa si era in tanti (casa da sei persone max. contenente tredici organismi pluricellulari che ancora non sono stati catalogati in nessuna specie), tra questi tredici spiccava lui, che per convenzione e stazza chiameremo Piombo.
Al secondo giorno di convivenza accadde la tragedia: il water si otturò e per giunta tale piaga ci colpì di Domenica.
La soluzione per dodici tredicesimi dei presenti si presentò presto ovvia: prendere la via del bar sotto casa, ordinare un Braulio* e andare in bagno. Per Piombo invece la faccenda si presentava molto più seria, decise quindi di non piegarsi alla massa ed arrangiarsi da solo anche perchè il suo ragionamento non faceva una piega: "Perchè pagar tre euro di Braulio per cagare?". Quindi, prima ancora che a gli sceneggiatori di Paint your life venisse in mente il programma stesso, il nostro eroe prese il più bel tavolino a misura di chiappa presente nella casa, ne tolse il piano di appoggio e legò ai due lati paralleli della struttura rimasta un sacchetto. Una volta portato in bagno il marchingegno infernale, ci scaricò con tutta la rabbia accumulata in quelle dure ore circa 72 kg di prodotto fecale conosciuto anche con il nome di “merda”.
Purtroppo per tutti, la struttura non prevedeva uno sciacquone e quindi l'ottimo Luca Sardella della bassa Brianza slegò il sacchetto , lo chiuse ed uscì dal bagno con il tremendo fardello in mano, non senza creare un certo sgomento da parte delle signorine presenti.
Piombo, gonfio d'orgoglio, fece le tre rampe di scale impugnando il “Figlio dell'arguzia" che fece sparire nel primo cassonetto che trovò (probabilmente ha buttato la merda nella campana del vetro).

* Braulio: magnifico, ottimo, meraviglioso liquore amaro a base di erbe alpine acquistabile in qualsiasi esercizio lombardo. Paragonabile all'ambrosia.



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