lunedì 4 febbraio 2013

Mansioni obbligatorie


Diciamo che a volte me le vado proprio a cercare. C'è stato un giorno che mi hanno detto di mettermi alla guida di un camper e portare una band a suonare in un locale fuori Roma. Il mio ruolo era quello di autista e “gestore” del mezzo, siccome a me piace guidare ho accettato senza problemi.
Il giorno della partenza, controllato il controllabile, saliamo tutti sul camper e partiamo. Mentre guido verso le zone centrali del nostro italico stivale, penso: “Certo che pulire il bagno chimico è proprio un lavoro infame”. Cosi, dopo varie elucubrazioni, in quanto responsabile del mezzo decido di stabilire una regola. Commettendo un terribile e macroscopico errore di valutazione comunico ai passeggeri: “Oh! Il primo che caga in bel buco di bagno poi lo pulisce! Cazzi vostri!”. Idiota io. Un errore cosi grosso riesco a paragonarlo solo all'attacco dei giapponesi a Pearl Harbour, a Schettino che dichiara “Vabbuò ci passiamo! Facciamolo sto inchino!”, a Radish che pensa di battere Goku ed altri grandi disastri del '900.
Inutile dire chi è stato il primo a usare quell'infame bagno, è utile invece ricordare che dopo averlo “sverginato” tutti quanti hanno subito dato un contributo per riempirlo, quanto li ho odiati. Qualche giorno dopo, finalmente ci fermiamo in un piazzola di sosta attrezzata per lo scarico dei wc chimici. Mi tocca fare un piccola digressione tecnica: i produttori di autocaravan chiamano i water con cui attrezzano i loro mezzi “wc chimici”. Chimici questa bella cippa di minchia aggiungo io. Semplicemente sotto il water è collocato un contenitore di plastica pieno d'acqua e una sostanza disgregante, ma che di disgregante non ha nulla. Digressione finita, torniamo alla piazzola, entrato nel giusto stato d'animo fermo il camper alla piazzola e armato di guanti (o forse no), estraggo la fetida cassettina, l'odore è più o meno quello di una fossa biologica, le risate intorno a me più meno quelle del cabaret. La tremenda operazione è durata un quarto d'ora circa, vedere uscire tutto il malloppone (non certo disgregato, cazzo!) ha sicuramente fortificato il mio spirito. Dopo essermi dato fuoco alle mani per cercare di pulirle al meglio, ho chiuso a chiave il bagno e siamo ripartiti alla volta di casa. Però sono cosciente che devo prendermela solo con me stesso, con tutti gli imprevisti che succedono, questo me lo sono proprio andato a cercare.

2 commenti: