lunedì 28 gennaio 2013

Smeralda


Ci sono dei momenti della vita che non a tutte le persone è concesso vivere, io ho avuto il privilegio e l'onore di vivere tale accadimento più di una volta, anche se sono a conoscenza di persone che vivono l'evento con una certa ciclicità.
Ebbene sto parlando di lei, l'unicorno bianco, l'epico accadimento: la cacca verde. Un fatto mitologico che accade soltanto quelle rarissime volte in cui si vivono continuativi periodi fatti di eccessi sia in termini di cibo, sia in termini di intrugli beverini(preferibilmente alcolici). Solo dopo essersi riforniti di questi ingredienti, il corpo modella un prodotto alchemico che altri non è che la cacca verdastra (o verdissima, dipende dai soggetti).
L'ultima volta che capitò a me fu un capolavoro, all'interno di una lunga serie di sfighe per il mio debole apparato digestivo, a riprova che la Verde si palesa in ogni luogo e in ogni momento. Il momento per selezionare e ingerire gli ingredienti sopra descritti fu molto lungo, quasi due settimane. Un fatale mix di luoghi e situazioni: oltre una settimana in giro per la Germania(quindi cibo sano e poca birra), seguita a ruota dalla festa di ferragosto(nessun cocktail e poca carne alla griglia) al treno del concertone estivo di fine estate(sostanze indefinibili).
Proprio nel luogo dove si tenne il concertone cominciai a sentire le prime avvisaglie già nel pomeriggio, sapevo che si trattava qualcosa di grosso ma non immaginavo la portata della questione. Finalmente, a notte inoltrata, io e i quattro amici che erano con me, prendiamo la via del ritorno, sono al volante, appena mi metto a sedere capisco che la situazione si sta facendo pericolosa e puntuali compaiono i primi sudorini freddi. Nessuno in macchina nota il mio silenzio finchè, nel bel mezzo del nulla, soltanto in presenza di costruzioni abbandonate da hinterland milanese(questo a riprova che la Verde sceglie luoghi e momenti più impensabili), sento che è arrivato il momento. Chiedo a qualcuno in macchina dei fazzoletti, me ne viene consegnato uno, cazzo me ne faccio di un fazzoletto? Al che urlo qualcosa tipo “TUTTO IL PACCHETTO!”, accosto, scendo dalla macchina in uno scatto simile a quello di qualche post fa(Olimpiadi e Autogrill) e mi metto dietro un muretto di cemento ad espellere. A causa dei maledetti che erano con me, non riuscii a capire subito l'importanza del momento(i vigliacchi ostacolarono molto l'operazione) e nella fretta di levarmi dall'impaccio, intravedetti soltanto di striscio la rarità appena prodotta.
Ma dovevo aspettarmelo, come in Ken il guerriero brilla la stella della morte per indicare l'imminente trapasso del cattivaccio, la notte prima vidi la stella smeralda brillare al fianco della mia costellazione come ad annunciarmi l'incombenza dell'evento prodigioso.

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