lunedì 13 gennaio 2014

Tragedie annunciate (e poco cristiane)

Nella storia recentissima ci sono state grande tragedie ampiamente annunciate prima che queste accadessero, è il caso della strage di Lampedusa, del terremoto dell'Aquila, della ThyssenKrupp e via dicendo. Senza peccare di presunzione e di megalomania (ma neanche proprio un po') sono convinto che valga lo stesso principio per quanto riguarda le mie festività natalizie. Una tragedia annunciata ed altamente prevedibile.
Tralasciando gli episodi minori che hanno caratterizzato queste mie due settimane di gozzoviglio (che possono essere interpretate come le scosse preparatorie e di assestamento), il momento culminante, quello del disastro, avviene la serata del 24 Dicembre, proprio mentre il bambinello si appresta a nascere. Ma andiamo con ordine.
Co-protagonista di questa storia è l'infaticabile Acciaia che, temeraria, ha raggiunto Berlino per le feste, ancora una volta si calerà nel ruolo di “Quella che aspetta”. Quel pomeriggio della vigilia stiamo ancora discutendo su come passare la serata, la natività è un evento importante, ma purtroppo non riusciamo a raccapezzarci su nulla e cosi, giunta l'ora di cena inoltrata decidiamo che non possiamo mangiare nulla in casa data la scarsità delle provviste. Scendiamo nelle strade berlinesi a cercare un frugale ristorante che ci sfami e che ci riscaldi e dopo una buona ora passata al freddo, troviamo proprio il posto che cercavamo: alla mano, economico e allegro. Non esitiamo ad entrare ed ordinare un piattone di portata bello sostanzioso senza risparmiarci dei nachos come antipasto. Questo si rivelerà il primo errore della serata. Dopo pochi minuti infatti ci viene servita un'enorme terrina piena di nachos caldissimi colati in mille tipi di formaggio diversi con tanto di guacamole a parte, buonissimi ma pesantissimi. Li finiamo a stento, boccheggiamo e quando arrivano le portate principali siamo quasi dispiaciuti.
A questo punto si verifica un fatto che evidenzia la mia maturità e come io abbia fatto tesoro delle mie esperienze e dei miei errori: Acciaia dopo due forchettate si fa impacchettare il tutto per poter mangiare la pietanza il giorno seguente e io..... Io, all'urlo di “ho pagato, è sotto il mio naso, devo mangiarlo per forza echeccazzo”, mi avvento sul piatto e lentamente lo finisco.
I minuti seguenti sono la caduta dell'eroe, ad un certo punto divento cianotico e con la massima flemma annuncio che “vado un attimo in bagno”. Dentro quello stanzino ci sto un'eternità, non so quante ombre avrò visto entrare nell'antibagno per poi uscirsene immediatamente (per la porta chiusa a chiave o per l'odore? Chi lo sa.). Quando finalmente esco è chiaro anche ad Acciaia che dobbiamo andarcene il prima possibile, paghiamo ed usciamo all'aria aperta, altro errore. E' quasi la mezzanotte e Gesù bambino aveva altro a cui pensare evidentemente, e allora io per dispetto abbraccio la religione islamica. Non perchè abbia avuto una folgorazione ma perchè è una scelta di comodo: sono costretto ad entrare dentro un kebabbaro (gli unici aperti) ogni 200 metri e chiedere disperatamente un bagno, per giunta usando il mio stentato anglo-tedesco, ma i baffoni capiscono le mie difficoltà e mi indicano la strada che in quel momento è come la via per Damasco.

Verso l'una di notte siamo a casa, Acciaia con il suo bel pacchettino e io con chili in meno e i muscoli ventrali molto affaticati. Per quest'anno è andata cosi ma l'anno prossimo l'appuntamento con la natività non sarà certo mancato.....o forse sarà il tempo di una nuova tragedia annunciata.


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