lunedì 4 marzo 2013

Non si finisce mai di imparare


La recente trasferta ansieatica mi ha insegnato l'ennesima lezione, una lezione che spiega come non bisogna mai abbassare la guardia, anche (e soprattutto) quando si è in uscita in terre sconosciute.
Confesso di aver commesso un errore da principiante, ho creato una reazione detonante nel mio stomaco cosi a cuor leggero, senza pensarci, ma andiamo con ordine.
Nell'estremo nord tedesco fa freddo, molto freddo, siamo costantemente sotto zero ma il vero problema è dato dall'infido vento che soffia dal mare, folate secche e taglienti che senti entrare nelle ossa e ti “attaccano” addosso il freddo anche quando entri in luogo chiuso. Con queste belle condizioni meteo io e il mio compagno di viaggio (che come sempre per la privacy verrà chiamato Ghisa) passeggiamo per le strette vie del mercato del pesce di domenica mattina. Com'è ovvio, la sera prima i galloni di alcol introdotti nell'organismo sono stati notevoli e anche sul piano del cibo non ci si è risparmiati, currywustl a go go, kebab come se piovesse e via dicendo, tant'è che Ghisa sta male nella notte. Viene naturale pensare che la mattina dopo, in quel mercato del pesce, la disidratazione è cosa logica ed evidente, con tanto di lingua felpata per non farci mancare nulla. Cercando di alleviare questa mia situazione, commetto il primo e grossolano errore: compro una bottiglietta d'acqua fredda. Bastano due sorsate e qualche folata di vento più forte perchè io mi accorga dell'irreparabile, infatti nel giro di qualche minuto i muscoli del basso ventre si contraggono maledettamente. Inveendo contro me stesso, tengo duro e penso a una soluzione. Nel mentre siamo entrati in un grosso capannone dove si sta tenendo una festa (si, di domenica mattina), ed è proprio qui dentro che commetto il secondo e irrecuperabile errore, forse le mie capacità mentali non erano al 100%, forse a queste cose non ci penso proprio o forse ero alla disperata ricerca di una soluzione al mio problema, decido di bermi un bel thè caldo. Io immagino la reazione nella mia pancia come in quei film d'azione dove per far scoppiare la bomba vengono mescolate due sostanze per creare l'esplosione, i due liquidi vengono a contatto, cambiano colore e boom! E' andata esattamente cosi.
Il problema ora è trovare un bagno il più velocemente possibile, siamo usciti dal capannone e gli unici bar che sono sulle vie del porto sono quelli cattivissimi da marinai, con gli squali sull'insegna penzolante sotto la quale stazionano gruppi di tedeschi grossi e incazzati (tipo Rammstein). Ma il tempo è davvero poco cosi sfido la sorte e entro nel primo che vedo, e Ghisa con me. Per una volta la fortuna gira dalla mia, oltre la porta vedo un grazioso barettino completamente vuoto con solo una cara vecchina al bancone che legge il giornale, io risollevato ordino i classici due caffè per me e per il mio amico e mi fiondo nel bagno per scaricare il peccato.
Anche questa volta sono arrivato sul gong e mi chiedo come io continui a commettere errori ingenui come questo, d'oltreparte mi rendo conto che se non fosse cosi non avrei un blog dove racconto tutti i miei misfatti.

3 commenti:

  1. L'immagine della bomba è eccezionale! I disegni sono ottimi comunque :)

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  2. E' qualcosa di letale! Di solito il colore diventa nero ma poi era ambiguo...L'autrice dei disegni ringrazia!

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  3. guà io ti capisco! lo so cosa vuol dire avere certi bisogni IMPELLENTI! infatti mi sento molto partecipe ogni volta che leggo!

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