lunedì 8 aprile 2013

Festeggiamenti

Arezzo, 31 Dicembre. Nel centro storico della città imperversano i festeggiamenti per celebrare l'anno che verrà. Nel grande palco montato nella piazza centrale si esibisce Giuliano Palma con i suoi Bluebeaters. Il copione è quello di tutti i capodanni: la mezzanotte è alle porte, il concerto si ferma e scatta il conto alla rovescia (che a me fa sempre quell'impressione di festa falsa, alla Domenica In per intendersi). -10, -9, -8, la gente è felice, solo un po' infreddolita ma contenta, -7, -6, -5, complice l'alcool, tra la folla si creano amicizie fraterne destinate ad esaurirsi nel giro di 5 minuti, -4, -3, -2, cominciano a girare i calici di plastica colmi di spumante scadente (da dove sbuchino ogni volta per me è un mistero), -1.....0. Felicità, tripudio, climax della serata. Volti sorridenti e radiosi. Meno uno.
Quell'uno sono io, ai margini della piazza cupo e impassibile agli eventi me ne sto con la testa incassata nel giubbotto per conservare più calore possibile. Come se su di me ci fosse più buio che nel resto della piazza, fisso con odio tutti i presenti. Ovviamente, cazzo e stracazzo, mi sto cagando addosso! Abbandonato dagli amici penso solo ad una cosa, come risolvere la situazione; non un bar o ristorante aperto, nessuna zona isolata. Problema irrisolvibile.
Infatti non si risolve, passo tutta la serata praticamente immobile e in piedi perchè sedersi su dei gradini freddi ghiacciati avrebbe conseguenze nefaste. Vivo tra gli alti e bassi dell'intestino, quella sensazione che si prova dopo un po' di “trattenuta”, ovvero per un attimo la situazione migliora salvo ripresentarsi 3 minuti dopo in maniera terribilmente peggiore. La serata finisce, non ricordo cosa sia successo in mezzo perchè ero troppo occupato nelle mie faccende, recupero i miei amici e ci avviamo verso la macchina (il programma era dormirci dentro), a piccoli passettini arrivo anche io, ormai sfinito dalla guerra interna(intestina come si suol dire). Con l'alba ormai alle porte e con molte meno persone in giro, decido di agire. Tento di uscire dall'auto ma c'è un piccolo contrattempo da me creato. Un'avvisaglia gassosa dell'imminente esplosione fa ridestare dal sonno i miei compagni di macchina che si svegliano, bestemmiano ogni santo ed escono dalla macchina nonostante freddo e sonno, il campo non è più libero. Con molta carineria li esorto a sciacquarsi dal cazzo, trovo un angolino e finalmente pongo fine ad ogni sofferenza.
Anche se libero sono stremato, stanco, infreddolito e distrutto dalla guerra di nervi con me stesso. Capodanno praticamente non l'ho fatto, insomma con questo inizio...CHE BELL'ANNO DI MERDA!

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