lunedì 22 aprile 2013

Vita da rockstar

Quella che mi accingo a raccontare è una vera perla in quanto a rarità dell'accaduto e combinazioni d'eventi l'un con l'altro, non saprei dire quanti possano fregiarsi di aver vissuto una situazione del genere.
Durante una calda sera estiva io e gli 4 disperati che suonano con me (Acciaio si esprime anche con altre forme d'arte!) veniamo convocati per allietare una delle tante feste che rendono un po' meno soffocante l'arida estate padana. Il luogo dell'evento è dentro un centro sportivo, noi ci arriviamo per l'orario dell'aperitivo e dopo aver svolto tutte le mansioni che convengono in questi momenti, ci lanciamo come dei falchi verso il bar consci del fatto che anche questo fa parte delle mansioni (pubbliche relazioni e/o faccia di tolla). Come ormai si dovrebbe essere capito, gli apparenti momenti idilliaci vengono spesso guastati da Quel mio piccolissimo problema. Certo anche questo episodio non fa eccezione e infatti dopo aver passato in tranquillità la cena, la serata scorre felice e il progressivo aumento dell'alcool nel mio corpo non mi fa accorgere che sto per andare incontro al disastro. All'imbrunire, il mio pancino mi comunica che tutto quell'assumere di birra scadente e roba fritta da festa non è stata una delle idee migliori che potessi avere infatti delle grandi fitte al basso ventre mi distolgono dall'andare avanti. Purtroppo per me, la situazione si fa pericolosa nel giro di mezz'ora e mi vedo costretto a cercare un luogo più “sicuro” dove possa liberarmi del problema senza particolari intoppi.
Come un vero ninja mi defilo senza dare nell'occhio e mi metto alla ricerca di un bagno o di un angolo tranquillo, mentre vago mi ricordo che siamo in un centro sportivo e un bagno ci deve essere per forza, lo vedo e ci entro a velocità sostenuta. Il posto è una specie di antro sporco e malandato ma non me ne preoccupo, scattante come una lepre mi metto in seduta. Fin qui nulla di eclatante, tutto come tante altre volte sembrerebbe. Invece no. Non ho fatto i conti con il contesto del momento, noi siamo li per suonare! Quello che non so e che accade al di fuori del mio loculo, è che gli altri 4 della band sono già sul palco e siccome mi sono defilato in maniera davvero abile nessuno sa dove sono. Questa combinazione di cose provoca il seguente risultato: mentre sono in posizioni impossibili (perchè nel bagno c'è una turca) dall'impianto audio del palco non c'è più la musica bensì una voce che urla il mio nome. Dall'antro maledetto in cui ero mi sono quasi inorgoglito, sentire rimbombare nell'aria il proprio nome mentre si è concentratissimi è qualcosa che rende persone migliori, probabilmente è anche simbolo di nobiltà d'animo ma non ne sono sicuro. Tornando al campo sportivo mi sono liberato dell'ostruzione il più in fretta possibile e di corsa sono andato verso il palco. Vedendo da dove arrivavo, i presenti non ci hanno messo molto a capire cosa avessi appena fatto, infatti le urla e gli applausi per festeggiare la prestazione non me li ha tolti nessuno. Per la cronaca il concerto è iniziato (quasi) in orario.
 

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