Chi ha buona memoria ricorderà che una sorta di
predizione era già stata fatta in un post prima delle vacanze estive. Il
buon Acciaio si è laureato e durante la discussione della tesi non si è
fatto mancare nulla, ma proprio nulla.
All'inizio di questo blog si raccontava come la tensione pre esame
giocasse un vigliacco tiro mancino all'intestino di chi scrive. E'
consuetudine il fenomeno per cui ad ogni mio esame universitario
corrisponda una “seduta” mezz'ora prima dell'appello. La predizione era
proprio questa: figurarsi cosa può succedere quella mezz'ora prima della
discussione della tesi finale! Infatti.
Infatti succede che ci si deve presentare ore e ore prima perchè “non
sai mai, può succedere la qualsiasi” mi dice il mio relatore. Ma la
qualsiasi cosa??? Basta fare delle liste e uno sa quando si deve
presentare! Io mi lamento ma meglio cosi, arrivo in università quando
ancora la rugida accarezza i fasci d'erba e gli usignoli cantano il
risveglio del mondo, solo io rompo il clima idilliaco. Vestito come un
controllore degli autobus, addormentato, pallido e più scazzato che
teso, mi metto a ripensare il discorso che dovrò fare davanti alla santa
inquisizione. Quando ad un bel punto, ciò che era ampiamente
prevedibile accade. Io dissimulo, ma una certa ansia la trasudo e cosi
sento lo strizzone che come di consueto mi prende il basso ventre. La
procedura è la solita, basta tenere a mente la regola aurea del piano
superiore (vedi post su Londra) specie il giorno delle lauree che la
facoltà sembra il circo Orfei pieno com'è di esseri umani di ogni ridda,
nani, vecchi con o senza ruote, infanti, 'mbriaconi, tutti rientranti
nel variegato gruppo “parenti”. Io, spinto da una causa superiore li
dribblo abilmente facendo anche qualche multa a dei vecchi forte del mio
vestito che concede autorità, arrivo all'ultimo piano (dove
praticamente manca solo la targhetta con il mio nome) e finalmente
“scarico” buona parte della tensione accumulata.
Non mi rendo subito conto che quello di cui mi sono appena liberato è
l'asso di picche di tutte le espulsioni pre-esame, me ne accorgo solo
qualche minuto dopo, quando la sempre ottima Shelly (cosi chiamata per
il tipico aspetto carinino, biondino, piccolino, sorrisino) torna dal
bagno con il terrore in volto. Alla richiesta di spiegazioni il suo
pallore aumenta: balbettando, spiega che è appena uscita dal bagno
(quello all'ultimo piano ovviamente, regola aurea docet) e di come abbia
sentito l'odore degli inferi, del demonio e della morte.
Non ci metto molto a capire a cosa si sta riferendo la graziosa Shelly,
(invecchiata di 40 anni in quel momento) e non a caso rivendico la
paternità dell'origine del maligno odore; Gonfio il petto. Lei
stupefatta mi chiede spiegazioni, tra cui il geniale “Ma ero nel bagno
delle donne come ha fatto ad arrivare fino a lì??”, io con tranquillità
in volto ma orgoglio nel cuore, spiego come quellasia stata l'espusione
definitiva, quella del pre-laurea e di come l'inevitabilità dell'evento
sia più che normale. I miei colleghi universitari, che negli anni hanno
imparato a conoscere questa mia particolarità, annuiscono complici.
Inutile stare ora a raccontare quello che è successo dopo: discussione,
festeggiamenti e tutto quanto. L'importante ora.........boh, non saprei
come concludere, dai a 'sto giro niente morale della favola! Baci baci.
Augurissimi dottor Acciaio! Una bella cagata prelaurea è quello che ci vuole ahahah
RispondiEliminaGrande! Grazie mille, è servita a rilassarmi alla grande! Ne approfftto per ricordare anche a te che PS cerca nuove storie, io dico che un contributo lo puoi dare!
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